Marco Castelnuovo, caporedattore del Corriere Milano: «Durante il Master feci uno scoop. Via Solferino è casa mia»
Per la testata della IULM intervistò l'allora direttore del Censis Giuseppe De Rita, durante una corsa in taxi verso Linate. L'intervista venne ripresa da quasi tutti i maggiori giornali italiani
Questa è Tomalet, la newsletter per giornalisti fatta dai giornalisti del Master della IULM. Uno spazio per rafforzare la community e fare network tra colleghi.
Ogni numero, una storia di uno di voi. Di uno di noi.
Venerdì santo, ma Tomalet non si ferma. È Marco Castelnuovo il terzo ospite della newsletter. Ex allievo del biennio 2004-06, ha svolto il primo stage al Corriere della Sera e il secondo a La Stampa, dove è rimasto per quasi dieci anni. Nel 2016 è poi tornato al Corriere, dove ha diretto l’edizione torinese. Dopo un periodo al Tg La7, come capo dei contenuti digitali, è tornato in via Solferino come caporedattore della cronaca di Milano.

Ci racconti un episodio significativo del periodo al Master?
«Al primo anno di Master, venne alla IULM per un dibattito Giuseppe De Rita, anima e direttore del Censis. Io lo seguii per chiedergli un’intervista e lui mi disse che non aveva tempo, ma che potevo accompagnarlo in taxi all’aeroporto di Linate se proprio ci tenevo. Gli feci delle domande su Berlusconi, che all’epoca era il Presidente del Consiglio, e Prodi, capo dell’opposizione e candidato per diventare premier. Lui mi disse che erano pari: era una cosa che non ci si aspettava da De Rita, che è sempre stato un moderato di sinistra».
Uno scoop niente male.
«Sì, Angelo Agostini, che all’epoca era il direttore del Master, apprezzò molto il mio lavoro. E il caporedattore Ivan Berni mandò l’articolo alle agenzie: tutte lo ripresero, anche perché De Rita era una persona influente, e il giorno dopo quasi tutti i giornali pubblicarono la notizia».
Qual è stato il momento più difficile della tua carriera?
«Qualche anno fa mi è stata offerta la possibilità di passare dal Corriere Torino al Corriere Milano con un’altra posizione. Ma poi si è aperta l’opportunità di andare un po’ a Roma a occuparmi del digitale per il Tg La7. Quello è stato un momento difficile, perché si trattava di lasciare una città in cui avevo vissuto a lungo non per tornare a Milano, dove sono nato e cresciuto, ma per andare in una città nuova. Oltretutto in una televisione con colleghi importanti, come Enrico Mentana e Andrea Salerno. Mi sono fidato ed è andata molto bene».
L’intervista completa continua qui.
🔁 Dentro e fuori le redazioni
Le redazioni sono delle sliding doors. C’è chi entra, e chi esce. Dove finiscono i nostri colleghi?
Ilaria Quattrone, ex allieva del biennio 2019-21, lo scorso autunno ha ricevuto una promozione a vice capo area della cronaca di Milano per Fanpage. In attesa di diventare capo area, sarà affiancata dal caporedattore centrale per un periodo di formazione. Durante il Master ha svolto il primo stage ad AdnKronos e il secondo proprio a Fanpage, dove è stata confermata e poi assunta.
‼️Da non perdere
Le interviste, le inchieste e gli articoli suggeriti dai colleghi. Qui alcune loro segnalazioni.
Roberto Rho, ex caporedattore e responsabile di Affari e Finanza di la Repubblica, suggerisce questa intervista di Ezio Mauro a Monsignor Georg Gänswein, segretario personale di Papa Ratzinger. Per la serie: come andrebbe fatta un’intervista.
Bruno Delfino, ex art director del Corriere della Sera, ci ha accompagnato alla mostra “Rivoluzione in Myanmar”. Una chiesa sconsacrata ospita una serie di foto realizzate da Carlo Cozzoli, del collettivo di fotografi MEMORA, che raccontano la guerra civile combattuta dai giovani della generazione Z contro la giunta militare che ha preso il potere nel 2021. Si può visitare in via Palmanova 45 all’angolo con via Tolmezzo.
Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera e direttore del nostro Master, consiglia questo articolo di Giuseppe Sarcina sul Corriere. Utile per capire l’importanza dei numeri nel giornalismo.
L’ultima segnalazione la facciamo noi di Tomalet. Lo scrittore spagnolo Javier Cercas ha raccontato la vita e la carriera di Mario Vargas Llosa in questo articolo per il quotidiano spagnolo El Paìs. Uno sguardo privilegiato sul Premio Nobel per la letteratura recentemente scomparso. Si può leggere qui.
📰 Ce l’abbiamo solo noi
In questa sezione c’è quello che abbiamo solo noi. A volte in formato testuale, a volte in formato video.
Dopo una gestazione piuttosto lunga è finalmente nato Non il solito sesso, il nuovo cartaceo di MasterX. Qui un video di presentazione realizzato da Cosimo Mazzotta che, insieme a Davide Aldrigo, è stato il caporedattore per questo numero.
Potete fare click qui per leggere il formato digitale. Se volete una copia cartacea, scriveteci! 😉
La nostra Vittoria Fassola ha realizzato un video reportage su MyraLab, un brand di gioielli che organizza laboratori di artigianato per persone cieche e ipovedenti.
👍🏻 I social belli belli
Facciamo cose che spaccano su Instagram e su TikTok. Dacci un’occhiata.
Siamo stati al Festival di Giornalismo di Perugia. Il nostro Ettore Saladini ha intervistato Andrew Morse, ex vicedirettore di CNN e ora editore dell’Atlanta Journal Constitution, sull’importanza del giornalismo locale.
Sempre a Perugia, la nostra Giulia Spini ha intervistato Samah Salaime, giornalista palestinese di +972 magazine, sull’importanza della libertà di stampa.
🗞️ Il Master fuori dal Master
Qualche lavoro fuori dalla redazione, tra una lezione e l’altra.
Per Il Corriere della Sera: Cosimo Mazzotta ha raccontato il suo viaggio di ritorno a casa in treno per le vacanze di Pasqua. Una vera e propria Odissea, ma che almeno è valsa un pezzo sul Corriere. Si legge qui.
Per Linkiesta: Alessandro Dowlatshahi (Al di Tomalet) ha scritto un articolo su perché a cent’anni dalla pubblicazione de Il Grande Gatsby, l’opera di Fitzgerald permetta ancora oggi di capire la società americana. Si legge qui.
Per Il Giorno: Ettore Saladini (Et di Tomalet) ha intervistato il premio Nobel per la fisica del 2014. Si tratta di Hiroshi Amano, l’uomo che ha inventato i LED. Si legge qui.
Alcuni di noi, invece, finiscono sul Corriere anche senza scrivere articoli. È successo a Tommaso Ponzi (Tom di Tomalet), fotografato insieme alla segretaria dem Elly Schlein al Salone del Mobile. Perché dove succede qualcosa c’è sempre un giornalista.

🍲Non possiamo dirvi tutto… ma il timer è partito
Qualche progetto sfizioso sui nostri fornelli. Let them cook!
A breve uscirà la nostra inchiesta su come siamo cambiati a distanza di cinque anni dal Covid. Ci saranno interviste a personaggi mediatici della Pandemia, racconti dei luoghi simbolo e tanto altro. Stay tuned! 😎
Continueremo a realizzare i podcast in collaborazione con ICCH, Osservatorio internazionale sulla comunicazione corporate e istituzionale. Intanto è uscita la prima puntata, con host Ettore Saladini. Si ascolta qui.
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Anche questo numero è stato realizzato a sei mani e tre teste dal team di Tomalet: Tommaso Ponzi, Alessandro Dowlatshahi ed Ettore Saladini.